Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi - Maurizio De Giovanni

«Il mio posto qual è? Lo sapete, voi, commissa'? Me lo sapete dire? Tutti mi dicono: stai al posto tuo. Vai al tuo posto. Ma il mio posto, quello vero, non lo sa nessuno. Nemmeno io stesso lo so, qual è il mio posto»

Napoli 1931. Le stagioni si susseguono incuranti del sangue e della morte e la città si prepara ad affrontare il caldo torrido dell'estate. Luigi Alfredo Ricciardi, commissario in forza alla Regia Questura di Napoli, affronta un nuovo caso di omicidio insieme all'inseparabile brigadiere Maione. Ricciardi è un commissario fuori dal comune, un solitario, uno che non ama eseguire gli ordini che gli vengono impartiti e di solito fa di testa sua. Non è ben visto dalla gerarchia fascista che lo controlla a distanza ma lo lascia lavorare, perché stranamente i casi li risolve tutti. In molti cominciano a sospettare che Ricciardi abbia un segreto, si dice parli direttamente con il Diavolo. In realtà Ricciardi si limita ad ascoltare le ultime parole dei morti: più che un dono, una condanna. L'estate del commissario Ricciardi vedrà la morte della bellissima duchessa di Camparino, una donna misteriosa dalla chiacchierata vita notturna. Anche stavolta saranno le ultime parole pronunciate dalla vittima a far partire l'indagine che condurrà il commissario, e noi lettori insieme a lui, a scoprire una Napoli riarsa e poco conosciuta, abitata da personaggi inquietanti che tenteranno di ostacolare il suo lavoro.

La terza stagione del commissario Ricciardi. L'estate. Calda. Torrida. Estate che stride con il carattere chiuso e cupo del commissario Ricciardi che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti romanzi.
Estate che esplode all'improvviso con l'apparizione di Livia, vedova del grande tenore Vezzi, conosciuta nel primo romanzo, che ritorna a Napoli portando con sè una ventata di freschezza, bellezza e fascino. (E diciamoci la verità... finalmente dà una mossa al "triste" commissario che si trova finalmente davanti ad una scelta!)
Scorrere le pagine di questo libro è stato un po' come ritrovare dei vecchi amici. Li conosci, li apprezzi, vivi con loro lo sgomento per un nuovo omicidio, vivi la passione, l'amore e perchè no, la gelosia.
La gelosia è il sentimento che caratterizza questo romanzo. Tutti i personaggi vivono la gelosia in maniera molto tangibile e concreta: alcuni di loro riusciranno a superarla, ad interiorizzarla, persino a renderla utile. Altri invece ne moriranno dentro.
Tantissimi i personaggi. Ognuno esattamente "al suo posto". Di tutti è descritto magistralmente il loro lato psicologico e in tutti traspare il loro vissuto sociale.
La bellezza, il benessere e la bella vita dei "ricchi benestanti" contrasta con la fame, la paura e il lavoro duro della povera gente.
Ancora una volta io, napoletana emigrata, mi sono sentita a casa. Ho ritrovato la bellezza della città non solo nelle descrizione dei luoghi, ma soprattutto nella descrizione della "napoletanità" che è proprio "uno stato dell'anima" del popolo napoletano.
Dei tre libri letti finora, questo secondo me, questo è il più bello e il più introspettivo.
Ora non vedo l'ora di iniziare l'ultimo: Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi.

Ma lo inizierò più in là. Perchè già so che alla fine... il commissario e tutti gli altri personaggi mi mancheranno.

Potete trovare a mia recensione anche su ZeBuk.

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