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Visualizzazione dei post da maggio, 2006

Addio...

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                Si pensa sempre che c'è tempo per fare tutto. Quella foto era lì da mesi... per essere spedita. Adesso la chiamo, adesso le telefono... E poi... una telefonata ferma il tempo. Ciao Daniela il destino ha deciso che non dobbiamo più incontrarci... almeno per il momento. Non eri credente... ma sono sicura che ci sarà un giorno in cui prima o poi ci rincontreremo. La nostra foto resterà con me. E con lei resteranno i ricordi di vacanze vissute insieme. Ricorderò per sempre la tua allegria ... le nostre spese "folli" al mercatino. Ricorderò la nostra prima ed ultima partita a tennis, quando venne giù il diluvio...le serate trascorse sedute al muretto... La morte non è delle persone che muoiono, la morte rimane nel cuore delle persone che rimangono. Ma se una persona ti è stata vicina nella vita lo sarà sempre anche dopo... e tu lo sarai per sempre.   CIAO DANI!

Haiku

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L'Haiku è un componimento poetico di tre versi caratterizzati da 5, 7 e 5 sillabe. E' una poesia dai toni semplici nata in Giappone nel secolo XVII e deriva dal Tanka, componimento poetico di 31 sillabe che risale già al IV secolo. Il Tanka formato da 5 versi con una quantità precisa di sillabe per ogni verso: 5-7-5-7-7. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'Haiku. Tradizionalmente l'ultimo verso è il cosiddetto riferimento stagionale o kigo, cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell'anno in cui viene composta o al quale è dedicata. Soggetto dell'haiku sono scene che rappresentano la natura e le emozioni che esse lasciano nell'animo del poeta. Gli haiku non hanno, per tradizione, alcun titolo. Ho letto un libro meraviglioso "Neve" di un autore francese Maxence Fermine. Il protagonista del romanzo Yuko è un giovane poeta giapponese di haiku.     Ci sono due specie di persone. Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono. E

Adagio

Non so dove trovarti Non so come cercarti Ma sento una voce che Nel vento parla di te Quest' anima senza cuore Aspetta te Adagio Le notti senza pelle I sogni senza stelle Immagini del tuo viso Che passano all'improvviso Mi fanno sperare ancora Che ti troverò Adagio Chiudo gli occhi e vedo te Trovo il cammino che Mi porta via Dall' agonia Sento battere in me Questa musica che Ho inventato per te Se sai come trovarmi Se sai dove cercarmi Abbracciami con la mente Il sole mi sembra spento Accendi il tuo nome in cielo Dimmi che ci sei Quello che vorrei Vivere in te Il sole mi sembra spento Abbracciami con la mente Smarrita senza di te Dimmi chi sei e ci crederò Musica sei Adagio

How do I love thee?

How do I love thee? How do I love thee? Let me count the ways. I love thee to the depth and breadth and height my soul can reach, when feeling out of sight for the ends of Being and Ideal Grace. I love thee fo the levei of everyday's most quiet need, by sun and candlelight. I love thee freely, as men strive for Right; I love thee purely, as they turn from Praise; I love thee with the passion put fo use in my old griefs, and with my childhood's faith; I love thee with a love I seemed fo lose with my lost saints, - I love thee with the breath, smiles, tears, of all my life! - and, if God, choose, I shall but love thee better affer death.   di Elizabeth Browning Barrett   *** Come ti amo?   Come ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi. Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l'anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell'Essere e della Grazia Ideale. Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,

Considero valore

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Considero valore il vino finchè dura il pasto, un sorriso involontario la stanchezza di chi non si è risparmiato due vecchi che si amano Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco Erri De Luca da Considero Valore in Opere sull'acqua e altre poesie

lettera ad un bambino mai nato...

Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d’un tratto, in quel buio, s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi. È stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore. E quando ha ripreso a battere con tonfi sordi, cannonate di sbalordimento, mi sono accorta di precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante. Ora eccomi qui, chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. … Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. È paura di te, del caso che ti ha strappato al nulla, per agganciarti al mio ventre.   Mi sono sempre posta l’atroce domanda : e se nascere non ti piacesse? E se un giorno tu me lo rimproverassi gridando “Chi ti ha chiesto di mettermi al mondo, perché mi ci hai messo, perché?”.   La vita è una tale fatica,

Invisibile....

Perchè quando hai bisogno di parlare con qualcuno, la gente scompare? Perchè quando hai bisogno anche solo di un "Ciao come stai?"  non c'è nessuno?? Sei lì da sola, e anche se cerchi di comunicare, la gente non ha voglia di ascoltarti... E' così che cominci a sentirti INVISIBILE ... Le persone che credevi vicine non ci sono.. Le stesse persone che hai aiutato, alle quali tu sei stata vicina quando ne avevano bisogno non capiscono i tuoi .... di bisogni. Non sanno quando vuoi piangere... Non sanno quando vuoi parlare... Non sanno che ti basterebbe anche un sms per stare meglio. Invece ti lasciano là, da sola, a pensare: quando sono stati loro ad aver bisogno di me, io ero lì con loro, a gioire o a soffrire nel loro medesimo modo. PERCHE'???? Perchè la gente ti cerca soltanto quando è lei a stare male? Perchè adesso che ne ho bisogno io, non c'è nessuno? E continui a sentirti INVISIBILE ... E poi.... cosa succede? Ad un certo punto arriva qualcuno che sa esatta