1) I leoni di Sicilia di Stefania Auci
2) L'anno in cui imparai a leggere di Marco Marsullo
3) Veleno di Pablo Trincia
4) Ah l'amore l'amore di Antonio Manzini
5) La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante
3) Veleno di Pablo Trincia
4) Ah l'amore l'amore di Antonio Manzini
5) La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante
L'anno comincia bene, con un libro davvero bello: I leoni di Sicilia di Stefania Auci.
Un libro bello, una storia scritta con una prosa scorrevole e avvincente. Forse all'inizio è un po' lento ma poi il ritmo cresce e la storia si fa più intrigante. L'ho letto tutto d'un fiato, non riuscivo a staccarmene e quando l'ho finito, mi è dispiaciuto perchè avrei voluto continuarne la lettura.
Consigliata di un amico di cui, in tema di letture e non solo mi fido molto ho letto L'anno in cui imparai a leggere di Marco Marsullo.
Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Così quando lei, bella e inquieta, partemollandogli suo figlio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d'improvviso morti e primi batticuori. In più, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall'Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini, questi tre «ragazzi» abbandonati imparano ad appoggiarsi l'uno all'altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.
Bello, sembra quasi una storia vera: l'amore che cresce, l'amicizia che si scopre piano piano. Il potere dei bambini sugli adulti. Spesso mi sono commossa. Un libro originale, una storia tenera che tocca il cuore.
Con le amiche del GDL questo mese ho letto Veleno di Pablo Trincia.
Quanto dolore. Che racconto assurdo e straziante. E' incredibile che al giorno d'oggi possano succedere queste cose. Il libro è una vera e propria indagine giornalistica che conduce attraverso le indagini senza fare confusione e, soprattutto, offrendo diversi spunti di riflessione.
Appena ho scoperto che era stata pubblicata una nuova indagine del Vicequestore Rocco Schiavone... mi sono fiondata!!! Il quarto libro del mese è Ah l'amore l'amore di Antonio Manzini.
Una nuova indagine per Rocco Schiavone costretto ad indagare da un letto di un ospedale per un casodi malasanità. E intanto il vicequestore ha quasi cinquant'anni, certe durezze si attenuano, forse un amore si affaccia. Sullo sfondo prendono più rilievo le vicende private della squadra. E immancabilmente un’ombra, di quell'oscurità che mai lo lascia, osserva da un angolo della strada lì fuori.
Io amo Rocco Schiavone. Adoro i suoi modi burberi. Non mi stanco mai di leggere le sue storie e Manzini ha il grande pregio di non annoiare mai!!
Se il mese si era aperto bene, chiude decisamente male! Ho pensato di dare una nuova occasione ad una scrittrice (o scrittore???) osannata da tutti ma che a me non appassiona. Ho letto La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante.
Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.
L'estratto
L'estratto
«Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell'appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto — gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole — è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».
Dopo la quadrilogia de L'Amica geniale, che ho trovato terribile, ho deciso di dare alla Ferrante un'altra possibilità! Ma questo libro... tremendo! Lungo, lento, noioso, difficile da riassumere. Pieno di personaggi divisi tra benestanti della "Napoli alta" e persone più umili della "bassa". Alla fine della storia nessun personaggio mi è rimasto impresso. L'ho finito solo per curiosità, per capire fino a dove poteva arrivare.
Spero che il primo libro di febbraio, iniziato con le amiche del GDL sia meglio!!
Spero che il primo libro di febbraio, iniziato con le amiche del GDL sia meglio!!