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Visualizzazione dei post da luglio, 2006

Mai più come te

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uno squillo di cellulare ti ricorda che esisti..... una confusione incredibile "dall'altra parte del mondo"... poi il silenzio ... e una voce .... "basta un niente un nome una calligrafia..." E' bellissimo sapere che c'è qualcuno che tiene a te.. Grazie per avermi "tenuto con te!!!!" Mai più come te basta un niente un nome una calligrafia perchè ogni cuore ha una memoria tutta sua si vede sempre dove strappi via una pagina come ti fissa una fotografia di ieri la stagione delle piogge arriva qua alla stazione della mia malinconia e scende il tiepido acquazzone di una lacrima sull'ultima tua voce che ho in segreteria mai più come te nessun'altra mai perchè dopo te io si che m'innamorai sempre più di te quanto tu non sai e anche senza te c'è qui la tua assenza ormai che amo come te chiudo gli occhi e faccio buio dentro me e la mia mente è come il treno delle sei con cui ritorna a casa la tua cara immagine in un silenzio che non puo

Wish you were here

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    “Wish You Were Here”   So, so you think you can tell Heaven from Hell, blue skies from pain. Can you tell a green field from a cold steel rail? A smile from a veil? Do you think you can tell? And did they get you trade your heroes for ghosts? Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze? Cold comfort for change? And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage? How I wish, how I wish you were here. We're just two lost souls swimming in a fish bowl, year after year, running over the same old ground. What have we found? The same old fears, wish you were here.   Pink Floyd - 1975

Ho sognato la cioccolata per anni

In due notti l'ho letto. Una storia vera, agghiacciante. Il titolo può trarre in inganno… ma già dalle prime pagine…si capisce che è un libro che colpisce come un "pugno nello stomaco". Nella semplicità del suo racconto autobiografico, Trudi Birger ci guida tra le atrocità e le sofferenze dell`Olocausto per svelarci la forza della speranza che non si arrende, dei sogni che si rifiutano di morire, degli affetti che ci tengono in vita. E’ la storia di una bambina che all'improvviso si trova rinchiusa nel ghetto di Kosvo prima di finire nell`infamante campo di concentramento di Stutthof, in Polonia. A cinquant'anni di distanza, l’autrice ha avuto il coraggio di ripercorrere l'esperienza che le ha sottratto l’infanzia e l’adolescenza, che le ha distrutto gran parte della famiglia e che le ha lasciato un segno indelebile sul braccio, nel cuore e nell'anima. Racconta che dopo l'esperienza devastante del campo di concentramento non è più riuscita a sorridere.

Delfini...

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    Quasi fine cena… in tv passa il video di una canzone. Sono tornata indietro di quasi 15 anni. In un attimo mi sono tornati alla mente visi e volti di amici che per un motivo o per un altro non vedo più… Quante discussioni su questa canzone… In quel periodo ci sentivamo simili ai delfini… per la loro vita in branco e soprattutto perché… adoravamo il mare!!!! …. Sono sicura che stasera chiunque di quel gruppo ha visto il video ha avuto i miei stessi pensieri.. e forse anche la mia stessa malinconia per un tempo passato che ci ha regalato momenti “speciali”!!! Un abbraccio a tutti voi….       Tanto tempo fa un grande filosofo indiano scrisse “Nel mare della vita i fortunati vanno in crociera gli altri nuotano qualcuno annega“ Ehi capitano mio vado giù non è blu questo mare non è blu tra rifiuti pescecani ed SOS vado alla deriva sto affogando Che cacchio stai dicendo affoghi in un bicchiere sai nuotare come me più di me ce la fai se lo vuoi si che puoi prendi fiato e vai vai che ce la

Rassomigli a me

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Guardati quanto sei bella chissà che cosa c'entri tu con uno come me tu col tuo passo così elegante io che non vado d'accordo con niente neanche con me... Giuro mi sembri una stella che brilla là in alto, a trecento galassie lontano da me poi butti uno sguardo qua sotto ed accendi un puntino beh quello sono io che guardo te... Ma che cos'è che condiziona il tuo cuore verso di me seduto lì ad aspettare Seduto ad aspettare chissà che cosa forse una rosa che mi punga la mano e poi mi sveglierà l'alba di un giorno sereno, il ritardo di un treno o la neve che cade d'agosto magari in città Piccola stella mia ricorda sempre il mio nome Non lo buttare via...se vuoi E tu quante volte ancora sei la spina che addolora quante volte basta un niente che ritorni nella mente Anche quando tocco il fondo è perché ti sto pensando Forse vista di profilo ma... in ogni cosa rassomigli a me Così m'inseguo da solo tra presente e passato come un tronco che va alla deriva ma la riva dov&