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Con tutto l'amore che posso - Claudio Baglioni - versione 2009 Q.P.G.A.

E lungo il Tevere che andava lento lento noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto fino a gridare i nostri nomi contro il vento tu fai sul serio o no… tra un valzer pazzo, cominciato un po’ per caso tra le tue smorfie e le mie dita dentro il naso noi due inciampammo contro un bacio all’improvviso è troppo bello per essere vero, per essere vero, per essere vero Amore mio ma che gli hai fatto tu a quest’aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero giuralo ancora che tu esisti per davvero… Amore mio ma che cos’hai tu di diverso dalla gente di fronte a te che sei per me cosi’ importante tutto l’amore che io posso è proprio niente… Sul mondo che girò danzando un’altra ora sparimmo stretti in fondo all’ombra della sera stavamo lì e ci mancavamo già da allora io e te con tutto l’amore che posso l’amore che posso l’amore che posso… Amore mio ma che gli hai fatto tu a quest’aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero giuralo ancora che tu esisti per davvero… Amo

Un po' di più .... Claudio Baglioni

sirene di navi urlavano al vento la radio passava le pubblicità le labbra accostate ancora una volta ed una carezza ancora un filo di sole entrò nella stanza sulla poltrona i nostri paltò parole inghiottite e sguardi bambini e come poterti dire che tu eri più del vino più del pane più della pelle delle ossa più più dei sassi più dell'erba più più di tanto più di tutto più dell'inverno dell'estate più dei cavalli del cortile più un po' di più... una madonnina fosforescente e dei fiori finti sopra il comò cercavi i collant distratta e indolente e un giorno di più allo specchio il frigo russava dalla cucina e tu canticchiavi facendo il caffè la tristezza lunga della mattina e come gridarti amore che tu eri più del caldo più del letto più dei capelli delle mani più più del pianto di un sorriso più più di cento più di mille più più dei soldi più dell'oro più della piazza delle giostre più più di un mese più di un anno più un po' di più... sirene di navi urlavano al

Poesie argentine: Juan Gelman

    “Le mie voglie di baci e di parole sono una stanza molto grande dove siede assurdamente il cuore. Vale a dire, sopravvive. Nel taglio delle sue strane correnti”. (Juan Gelman) Il mio cuore. Cuore indomito, cuore pulsante. In questo mio tumulto del cuore, mentre aspetto, mentre ti aspetto, tutte le finestre sono aperte: entra la luce, entra il vento e sbatte gli scuri. In lontananza, il mare.  

Il nostro matrimonio

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E alla fine il 12 settembre è arrivato... Sembrava lontanissimo, ma poi in un battibaleno è arrivato! Il giorno prima, in barba a tutte le superstizioni io e il mio ancora per poco "QM" siamo stati in giro tutto il giorno per sistemare le ultime cose: le bomboniere e il tableau da portare al ristorante, piccole sciocchezze da sistemare a casa. Alle 19 l'ho lasciato a casa e sono andata da mio fratello al negozio per ritirare la sua macchina bella pronta e lavata. Un saluto al volo alla mia amica genovese Cinzia che si è fatta 700km per stare con me in questo giorno e poi di corsa a casa. La mia mamma non aveva voglia di cucinare e così siamo andati a mangiare una pizza. Primo brindisi d'auguri offerto gentilmente dal proprietario della pizzeria amico di mio fratello... e qualche lacrimuccia! Andiamo a letto tranquilli. Un sonno lungo e sereno fino alle 8 del giorno dopo, quando la mia mamma mi porta il caffè a letto! Dovevo sposarmi per avere il caffè

D'amore e d'ombra - Isabel Allende

"La baciò su una guancia il più vicino possibile alle labbra, col desiderio appassionato di rimanerle eternamente accanto per proteggerla dalle ombre. Odorava di erbe e aveva la pelle fresca. Seppe che amarla era il suo destino inesorabile" I. Allen

Mi fa male

Ti sei svegliata adesso ed hai sognato me Mentre facevi sesso io ero sopra di te Ti guardi intorno ma tu non mi vedi Sono nell’aria ma non ci credi è già passato un anno da poco Ma non puoi negarlo, nel cuore hai un buco. Tu non sei sola lo so tu non volevi però Se più nessuno è con te Cerchi qualcuno, chi c’è... Si ormai son trasparente io ti abbraccio soltanto con la mente. Ma vorrei baciarti dappertutto e non farlo sapessi com’è brutto Mi fa male vederti così triste mi fa male saperti Senza me mi fa male nessuno che ti assiste Mi fa male non stringermi a te. E il campanello suona tu corri ad aprire, perchè? Com’è crudele la scena lui che ti stringe a sè. La sua mano scorre sul tuo fianco ti muovi, ti strusci contro lui Lui nel tuo letto adesso sembra stanco Io con te non lo ero mai. Mi fa male vederti innamorata... mi fa male di uno Che è così mi fa male vederti un po’ sprecata Mi fa male che tu gli dica sì. Ma forse ti accontenti e sai che di più Non av

Mille giorni di te e di me - Claudio Baglioni

ti presento un vecchio amico mio il ricordo di me per sempre per tutto quanto il tempo in questo addio io mi innamorerò di te...

Quando comincia....

“Quando comincia davvero un viaggio – o un’amicizia – o un amore? Gli inizi: così affascinanti, e così ambigui, così poco chiari. Ma arriva sempre un momento in cui capiamo che siamo già, e da tempo, per strada”. (Katherine Mansfield) Sì, è tutto già cominciato, sta per cominciare. E’ già iniziato il viaggio che mi porterà lontano. Quel viaggio che spero di fare – anche con te

Maram al-Masri - poetessa della naïveté

  Sei molto diverso dagli altri . Il tuo segno distintivo: il mio bacio sulla tua bocca”.   (Maram alMasri)   Ti ho baciato, mi hai baciato. Mi scottano ancora le labbra. Un’impronta luminosa, fosforescente. Cammino per strada con questo segno su di me. Indelebile. E ti penso, penso a te: così lontano ormai, un’altra strada, forse un’altra città, un’altra vita. Ma so che anche tu li senti, quei baci che scottano, la mia impronta su di te.   Dal City di oggi

Cantine Aperte 2009

Di Enrico Bruzzano Il vino è. Il vino è musica. Il vino è tango. Il vino è convivio. Il vino è stato l’indiscusso protagonista del Sabato di Cantine Aperte 2009 al PAN di Napoli, il 30 Maggio 2009 . Una coraggiosa e piacevole iniziativa giunta ormai alla diciassettesima edizione, fortemente voluta da Daniela Mastroberardino , presidentessa, per la Campania, del Movimento Turismo Del vino. Il sabato di Cantine Aperte è oramai un importante punto di incontro tra estimatori, amatori del settore, professionisti e non, ed è diventato una delle tante finestre alle quali si affacciano tanti produttori campani, pronti sia a sfidare il mercato con nuove e coraggiose sperimentazioni, che ad affermare nuovamente la qualità e la fama di tanti fiori all’occhiello della vitivinicoltura campana. E come ogni grande Evento, con la “e” maiuscola, ogni anno si rinnova e si arricchisce di qualche piccolo particolare in piu’, che ne fa’ un appuntamento imperdibile. Quest’anno, ben due importa

Per dimenticare - Zero assoluto

  ahahah!! Oggi ho beccato questa canzone in radio! Mi ha fatto tanto sorridere :)   Per dimenticare Allora quindi è vero, è vero che ti sposerai Ti faccio tanti, tanti cari auguri, se non vengo capirai E se la scelta è questa è giusta lo sai solo tu E’ lui l’uomo perfeto che volevi che non vuoi cambiare più. Ti senti pronta a cambiare vita a cambiare casa a fare la spesa a fare i conti a fine mese a la casa al mare ad avere un figlio, un cane. Ed affrontare suocera, cognato nipoti, parenti, tombola a Natale, mal di testa ricorrente e tutto questo per amore. E forse partirò per dimenticare per dimenticarti E forse partirò per dimenticare per dimenticarmi…di te, di te, di te E grazie per l’invito ma proprio non ce la farò ho proprio tanti, tanti, troppi impegni credo forse partirò se avessi più coraggio quello che ti direi che quell’uomo perfetto che tu volevi tu non l’hai capito mai. Io sarei pronto a cambiare vita a cambiare casa a fare la spesa e fare i conti a fine mese a la casa al

Io lui e la cana femmina!

  Ieri sera, tornando a casa, mi è tornata in mente questa canzone di Baglioni! Sarà che la mia cagnetta è femmina.... :) Dedicato ad una persona che ha e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore! :)     Lei e' una taccagna culona invadente rumorosa indolente pallosa civetta.... esagerata benedetta e' sempre stata vergine lui e' un arcano signorino taciturno angoloso un po' fregnone incazzoso barone bulletto.... sniffatore benedetto e soffre il mal di macchina quanti bastoni e sassi volati in aria dentro gli occhi pronti via e le rincorse alleprate le frenate le lingue... rifiatate benedetti io lui e la cana femmina dietro la citta' e un vento sulle teste che ci annusa e va ce ne andiamo a spasso felici nella coda il cuore suona da contrabbasso e andiamo con la vita addosso e addosso a questa vita come a un osso da rosicchiare Sarebbe meglio camminare carponi vagabondi pelosi Di cespugli e pozzanghere padroni Maledetti e senza avere regole E riconoscere gli odori

Dentro ad ogni brivido

  Sono aperta a tutto... anche ad ascoltare le canzoni di Marco Carta!!! E soprattutto a dire che questa canzone mi ha proprio preso!!! E' "l'italianissima" di Radio Kiss Kiss Italia in questi giorni, per cui passa di frequente. E' allegra, orecchiabile... il ritornello ti resta e non puoi fare a meno di canticchiarla.   Ecco il testo.   Buongiorno mia signorina Le posso offrire un caffè Viaggio da questa mattina In cerca di lei Vedo l’azzurro del mare Nei suoi occhi così blu Sintomi di un grande amore Io vorrei darle del tu Vorrei farti sognare Portarti a ballare Stringerti tanto da non respirare Perdermi in ogni minimo particolare di te Dentro ad ogni brivido C’è la magia di un timido Incontro di due mani che si sfiorano Semplicemente un’alchimia che già ti fa sentire mia Come vorrei E mi sento stupido Nella follia di un attimo Mi sono immaginato tutto quanto E intanto tu rimani lì Seduta a bere il tuo caffè Senza di me Senza di me Buongiorno mia signorina Le po

oggi 23/03/2009

  Rubo le parole ad un cantante... questa volta non è Claudio... per dirti questo:   Sono sicuro che Se non ti conoscessi E tu arrivassi ora all'improvviso Mentre me ne sto qui a non fare niente Immerso nella strada Se non ti conoscessi Dicevamo E non avessi mai detto Ti amo Mai a nessuna donna prima d'ora Per Imbarazzo O perchè non c'era Se non ti conoscessi E a un certo punto Mentre distrattamente guardo avanti Così come si fa... Sovrappensiero E tu passassi ora come sei Io per la prima volta nuovamente Mi sentirei così come mi sento Ancora un'altra volta nuovamente Starei proprio così Come sto adesso Innamorato Se tu apparissi ora Come sei Con quel tuo modo di guardare ...netto Coi tuoi capelli Che come un sipario Si aprono soltanto A chi ha il biglietto Io nuovamente ancora un'altra volta Mi sentirei così Come mi sento Incatenato nella tua atmosfera Imprigionato Come piuma al vento Io per la prima volta nuovamente Mi sent

Venuto al mondo

  Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea. In questo grande affresco di tenebra e luce, in que

Per riflettere...

  Da "La Repubblica" di oggi 10 febbraio 2009   La morte e la politica  di EZIO MAURO Il nuovo Calvario su cui è salita Eluana Englaro e dove è morta ieri sera, è questa fine tutta politica, usata, strumentalizzata, quasi annullata nella riduzione a puro simbolo e pretesto feroce di una battaglia di potere che è appena incominciata e nell'usurpazione del suo nome segnerà la nostra epoca. Il vero sgomento è nel dover parlare di queste cose, davanti alla morte di Eluana. Bisognerebbe soltanto tacere, riflettere su quell'avventura umana, sulla tragedia di una ragazza diventata donna adulta nella perenne incoscienza del suo letto d'ospedale, su quelle vecchie fotografie piene di vita e di bellezza rovesciate nella costrizione immobile di un'esistenza minima, inconsapevole. Voleva vivere, quel corpo che respirava? O se avesse potuto esprimersi, avrebbe ripetuto la vecchia idea di volersene andare, come aveva detto da ragazza Eluana a suo padre, molti anni fa, quand