I libri di ottobre

Anche ottobre dal punto di vista delle letture è stato un mese davvero scarso. Stesso numero di libri letti il mese scorso, ma decisamente meglio!

1. Avviso ai naviganti di Annie Proulx
2. Riparare i viventi di Maylis de Kerangal

Letti entrambi con le amiche del GDL il primo è Avviso ai naviganti di Annie Proulx.

Quoyle vive a Brooklyn, sbarca il lunario facendo il giornalista, ha una moglie e due figlie. Una vita come tante, tra piccole gioie e grandi frustrazioni: finché, un giorno, viene licenziato dal quotidiano per cui lavora e, tornato a casa, trova ad attenderlo la babysitter con un messaggio da parte di sua moglie: ha deciso di abbandonarlo definitivamente per fuggire con un amante. Si ritrova così da solo, senza soldi e con due figlie da mantenere. Chiunque, davanti a due catastrofi di questa portata, si lascerebbe andare, tanto più se, come Quoyle, ha sempre vissuto di piccoli e grandi compromessi. E invece accade l’inverosimile. Ribellandosi a un destino che sembrerebbe già scritto, e facendo appello a un coraggio che ignorava di avere, prende il primo traghetto per Terranova insieme alle figlie e a un'attempata zia e va a stabilirsi in un villaggio coperto di neve quasi tutto l’anno, ai confini del mondo. Un luogo aspro ed estremo, permeato da legami antichissimi e oscure superstizioni, che si trasforma nell’ultima occasione per ritrovarsi, e impossessarsi, forse per la prima volta, della sua vita.

Non ci si può dimenticare di Quoyle: non è bello, non è divertente, non è fico, non è simpatico, non ha nulla per cui gli altri lo considerino. Dopo il terribile lutto che vive, decide di lasciare tutto e trasferirsi a Terranova, l'isola dei suoi antenati, un posto dove mai avrebbe pensato di andare, lui che odia l'acqua. E da Terranova inizia il cambiamento....
La grande dote di questo libro è la sua semplicità. Le emozioni che si vivono sono un po' le nostre: dolore, senso di famiglia, senso di appartenenza ad un luogo. In fondo ognuno di noi è un po' Quoyle.
Un libro che consiglio davvero. Ci sarà un motivo per cui l'autrice ha vinto Premio Pulitzer e National Book Award nello stesso anno? 

L'altro libro letto questo mese è: Riparare i viventi di Maylis de Kerangal

Tre adolescenti di ritorno da una sessione di surf su un pullmino tappezzato di sticker, tre
big 
wave rider, esausti, stralunati ma felici, vanno incontro a un destino che sarà fatale per uno di loro. Incidente stradale, trauma cranico, coma irreversibile, e Simon Limbres entra nel limbo macabramente preannunciato dal suo cognome. Da quel momento, una macchina inesorabile si mette in moto: bisogna salvare almeno il cuore. La scelta disperata dell’espianto, straziante, è rimessa nelle mani dei genitori. Intorno a loro, come in un coro greco, si muovono le vite degli addetti ai lavori che faranno sì che il cuore di Simon continui a battere in un altro corpo. Tra accelerazioni e pause, ventiquattr’ore di suspense, popolate dalle voci e le azioni di quanti ruotano attorno a Simon: genitori, dottori, infermieri, équipe mediche, fidanzata, tutti protagonisti dell’avventura, privatissima e al tempo stesso collettiva, di salvare un cuore, non solo organo ma sede e simbolo della vita.

Confesso che sono molto sensibile sull'argomento. E lo sono ancora da più da quando sono diventata madre. Ed è stato difficile non identificarsi nella madre di Simon, nel suo strazio indicibile della morte di un figlio, della scelta che quella morte comporta.
E' un libro che mi ha colpito molto e che è rimasto nei miei pensieri.

NON SI SCEGLIE DI DONARE, NON SI SCEGLIE DI RICEVERE



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