I libri di maggio

Il 4 maggio io sono rientrata al lavoro. Ma la scuola è chiusa, la palestra si fa a casa e anche le lezioni di Inglese le facciamo su Skype. Per questo motivo sono riuscita a mantenere alta la media dei libri anche in questo mese: 

1) Il sale della terra di Jeanine Cummins  
2) La ragazza con la gonna in fiamme di Aimee Bender
3) L'amore molesto di Elena Ferrante
4) La prima sorsata di birra di Philippe Delerm
5) Musica sull'abisso di Marilù Oliva
6) Amok di Stefan Zweig
7) Un pianoforte di Chris Cander
8) Lettera per Sara di Maurizio De Giovanni
9) Sete di Amélie Nothomb

Il primo libro di questo mese è Il sale della terra di Jeanine Cummins

Dici Acapulco e pensi a spiagge di sabbia finissima, mare cristallino e palme accarezzate dalla brezza. Ma oggi la perla del Pacifico è molto diversa dall'immagine da cartolina usata per attirare i turisti. Il narcotraffico si è insinuato in città e gli omicidi sono all'ordine del giorno. Ad Acapulco vive Lydia, che si divide tra il lavoro in libreria e la famiglia: il marito Sebastián, giornalista, e il figlioletto Luca, otto anni e un'intelligenza fuori dal comune. Quello che Lydia non si aspetta è che la sua esistenza venga sconvolta improvvisamente, quando un commando di uomini armati irrompe alla festa di compleanno della nipote e stermina i suoi cari. Nascosti in bagno, solo Lydia e Luca si salvano dalla carneficina, e per loro inizia una fuga estenuante. Rimanere in Messico equivale a morte certa, ma per non farsi rintracciare dal boss che ha ordinato il massacro bisogna evitare le strade più battute e i normali mezzi di trasporto. Così, a madre e figlio non resta altro che prendere la via dei migranti. Questo significa anche salire sulla Bestia, il treno merci su cui si salta al volo rischiando di finire stritolati. Affrontano così la difficile traversata del deserto, conoscono altri migranti, alcuni disposti ad aiutarli, altri pronti ad approfittarsi di loro, cercando disperatamente di conservare la propria umanità in un'esperienza che di umano ha ben poco. Ma è davvero possibile raggiungere il confine? I sicari li troveranno? E cosa ha scatenato la furia del boss che li vuole morti?

Un libro che mi ha colpito molto. Avevo seguito in tv le storie disperate di chi cercava di fuggire dal Messico. La storia raccontata in questo libro è dura, forte, ti prende dentro. Un vero e proprio pugno nello stomaco. Una storia terribile che però spinge alla speranza. Un libro che consiglio di leggere, a tutti, davvero!

Anche per questo libro mi sono fatta tentare dal titolo strano:  La ragazza con la gonna in fiamme di Aimee Bender

Il libro di esordio di Aimee Bender, autrice de "L'inconfondibile tristezza della torta al limone", è una
raccolta di racconti che usa la dimensione surreale e fantastica, a volte fiabesca, per rappresentare in maniera originale l'amore, il tradimento, il desiderio sessuale, le dinamiche familiari, l'amicizia. Dietro un uomo che torna dalla guerra senza labbra, una donna che partorisce misteriosamente la propria madre, un folletto che si innamora di una sirena nei corridoi di un liceo americano - dietro l'ereditiera o la bibliotecaria che cercano di esorcizzare il dolore con il sesso, dietro il delinquente ossessionato dalla propria bruttezza - c'è in fondo ognuno di noi, con la sua solitudine, le sue paure e le sue infinite possibilità di redenzione
.

Di questa scrittrice ho già letto "L'inconfondibile tristezza della torta al limone". Questo in realtà ho fatto un po' fatica a leggerlo. Non mi ha convinta del tutto. Mi ha lasciato una sensazione un po' strana. Diciamo che bisogna essere predisposti per leggere questo libro. Forse io non lo ero...


Ho deciso di dare un'altra chance ad Elena Ferrante e ho letto L'amore molesto.
La trama ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, un rapporto madre-figlia scavato con crudeltà e con passione.
«Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento...». Questo è l’incipit del romanzo.
Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c’era con lei la notte in cui è morta? È stata davvero la donna ambigua e incontentabile che sua figlia si è sempre immaginata?
L’indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro.

E niente... io e la Ferrante proprio non ci prendiamo. Davvero non riesco a capire l'enorme successo riscosso da questa scrittrice (o scrittore..chissà???) Un romanzo triste, confuso e poco scorrevole. Ho fatto una terribile fatica a finirlo. Direi che dopo la quadrilogia de L'amica geniale e La vita bugiarda degli adulti posso dire che non leggerò altro! 

Anche per il quarto libro di questo mese mi sono lasciata "ingannare" nel vero senso della parola dal titolo e dalla copertina: La prima sorsata di birra di Philippe Delerm.

La prima sorsata di birra, le more nei boschi d'estate, le conversazioni attorno al tavolo di cucina
sgranando piselli, il profumo delle mele in cantina, la voce di chi si ama che dice più di quanto dicano le parole, il rosso cupo di un bicchiere di Porto da centellinare, il lieve fruscio della dinamo contro la ruota durante una pedalata notturna... Istanti preziosi, che vanno colti nella loro immediatezza e assaporati con tranquillità. forniti, raccoglie commenti, analisi, bilanci della stagione passata che consentono di mettere a fuoco con chiarezza la situazione e l'andamento dell'industria cinematografica nazionale
.

Un libro insulso, noioso e senza senso. Ho letto recensioni belle, ma proprio non sono riuscita a trovare un senso a questa serie di racconti, pieni di sciocchezze e luoghi comuni. Per me è decisamente un NO!

Per riprendermi dalla delusione mi sono buttata su un giallo italiano: Musica sull'abisso di Marilù Oliva

Li ha uccisi nel corso degli anni. Uno dopo l'altro. Tutti allievi della stessa classe, tutti lo stesso giorno.

L'ultima volta che Gwendolina Nanni, giovane imprenditrice bolognese, è stata vista viva era mattina molto presto e come al solito stava correndo lungo gli argini del Bacchiglione prima di andare al lavoro. Il suo corpo è stato ritrovato molti giorni dopo in un’ansa del fi ume, ormai irriconoscibile. Il caso viene chiuso come suicidio dalla polizia locale. Ma i familiari non ci stanno e si rivolgono alla Sezione Omicidi di Bologna, dove è stata da poco trasferita l’ispettore Micol Medici. Le ricerche vertono attorno agli ex-studenti di un liceo storico bolognese, il Cicerone, dove si diploma la migliore gioventù della città. Ma c’è una classe del passato che ha avuto un destino infausto: uno dopo l’altro, anno dopo anno, stanno morendo tutti coloro che quindici anni prima sono stati compagni di classe. Tutti in circostanze sospette e tutti lo stesso giorno, il 21 febbraio. Cosa lega questi delitti? E com’è possibile che una canzone, scritta in latino e cantata da alcuni di loro, abbia previsto con anni di anticipo in che modo sarebbero morte le vittime?
Micol, con la sua abilità speciale legata ai suoi incubi notturni, cerca di scoprire la verità, muovendosi sullo sfondo di una città dove ogni torre e ogni portico sembrano nascondere qualcosa.

Trama intrigante ed originale, bella storia. Mi piace il modo in cui questa scrittrice ti trascina nei suoi intrighi. Questo libri è il secondo che ha come protagonista l'ispettore Micol Medici, ma si può leggere anche senza aver letto il primo. Infatti tra le "letture da recuperare" c'è anche Le spose sepolte.  

Con le amiche del GDL questo mese abbiamo letto Amok di Stefan Zweig.

Amok è una parola malese. Indica «una follia rabbiosa, una specie di idrofobia umana... un accesso di
monomania omicida, insensata, non paragonabile a nessun’altra intossicazione alcolica». Lo sa bene la voce narrante di questa tesa novella – un medico dai tanti conti in sospeso: con la giustizia, con la professione, con la propria vita ormai annientata. E su una grande e rumorosa città natante che fende l’Oceano Indiano, e ricorda la non meno fatale nave della Novella degli scacchi, una confessione simile a un delirio ricrea davanti ai nostri occhi un mondo coloniale che «divora l’anima e succhia il midollo dalle ossa», scatenando forze capaci di scardinare in un attimo ordinate esistenze. Un mondo febbrile dove si scontrano la protervia di una donna di imperiosa bellezza, convinta che tutto si compri col denaro, e la divorante passione di un uomo cui i tropici e la solitudine hanno sviato la mente e i sensi. La nave va verso un’Europa ormai crepuscolare, verso una conclusione ineluttabile, lontano dalla giungla e dalla città d’acqua in cui i due hanno giocato una partita dall’esito segnato sin dal primo incontro: «Nel giro di un’ora, da che quella donna era entrata nella mia stanza, mi ero buttato la vita alle spalle lanciandomi alla cieca nel furore dell’amok»
.

E' uno dei più celebri racconti di questo scrittore austriaco La storia è intensa e viva, coinvolge fin dall'inizio. Potrebbe anche apparire banale, ma lo stile e il modo di scrivere la rendono avvincente e coinvolgente.

Il sesto libro del mese è stato Un pianoforte di Chris Cander

Unione Sovietica, 1962. Katja ha sette anni quando il suo vicino di casa le regala un pianoforte. Lei ancora non lo sa, ma quel dono inatteso le cambierà la vita. Katja scopre infatti di avere il talento per diventare una grande musicista, e non importa dove la porteranno gli eventi della vita, gli studi e il matrimonio: lei e il suo pianoforte rimarranno inseparabili. Almeno finché il marito non decide di fuggire in America, costringendola a lasciarsi tutto alle spalle... Stati Uniti, oggi. Un'altra relazione fallita, un altro trasloco da fare in pochissimo tempo. Abituata a cambiare spesso città e amori, trascinandosi dietro un'inguaribile insoddisfazione, Clara non ha molto da impacchettare. A parte un vecchio pianoforte. Sebbene lei non sappia suonare, non riesce a disfarsene, perché è stato l'ultimo regalo del padre prima di morire. Questa volta, però, nell'affannato tentativo di spostarlo, Clara si rompe una mano. È l'ultima goccia. Frustrata, si convince finalmente a liberarsi di quel peso, pubblicando un annuncio su Internet. Un gesto impulsivo di cui si pente subito. Purtroppo, però, si è già fatto avanti un acquirente: un uomo che ha viaggiato a lungo per ritrovare proprio quel pianoforte, e che non è disposto a rinunciarci per nulla al mondo...

Nonostante una trama abbastanza scontata, alcuni personaggi sono proprio ben descritti nella loro complessità.
Impossibile dare un giudizio senza spoilerare. Le avventure di Clara e Katja sono intrecciate e speso questi intrecci risultano improbabili e alcuni avvenimenti "senza spiegazione". Non dico altro. Non mi ha entusiasmato molto, ma nel complesso è leggibile.

Anche se non è tra i miei personaggi preferiti di Maurizio De Giovanni ho letto Lettera per Sara.

Mentre una timida primavera si affaccia sulla città, i fantasmi del passato tornano a regolare conti
rimasti in sospeso, come colpi di coda di un inverno ostinato. Che aprile sia il più crudele dei mesi, l'ispettore Davide Pardo, a cui non ne va bene una, lo scopre una mattina al bancone del solito bar, trovandosi davanti il vicecommissario Angelo Fusco. Afflitto e fiaccato nel fisico, il vecchio superiore di Davide assomiglia proprio a uno spettro. È riapparso dall'ombra di giorni lontani perché vuole un favore. Antonino Lombardo, un detenuto che sta morendo, ha chiesto di incontrarlo e lui deve ottenere un colloquio. La procedura non è per niente ortodossa, il rito del caffè delle undici è andato in malora: così ci sono tutti gli estremi per tergiversare. E infatti Pardo esita. Esita, sbaglia, e succede un disastro. Per riparare al danno, il poliziotto si rivolge a Sara Morozzi, la donna invisibile che legge le labbra e interpreta il linguaggio del corpo, ex agente della più segreta unità dei Servizi. Dopo tanta sofferenza, nella vita di Sara è arrivata una stagione serena, ora che Viola, la compagna del figlio morto, le ha regalato un nipotino. Il nome di Lombardo, però, è il soffio di un vento gelido che colpisce a tradimento nel tepore di aprile, e lascia affiorare ricordi che sarebbe meglio dimenticare.In un viaggio a ritroso nel tempo, Maurizio de Giovanni dipana il filo dell'indagine più pericolosa, quella che scivola nei territori insidiosi della memoria collettiva e criminale di un intero Paese, per sciogliere il mistero di chi crediamo d'essere, e scoprire chi siamo davvero
.

Pur essendo un bel romanzo, con una trama anche avvincente, sono troppe le spiegazioni che rimandano ai romanzi precedenti o le ripetizioni che vogliono caratterizzare i personaggi che nel corso della lettura sono già stati delineati più di una volta. In questo modo anche il più bel libro diventa noioso!

Il mese si chiude con un libro che ha creato un po' di scompiglio nel gruppo di lettura Sete di Amélie Nothomb

"Non lo ripeterò mai abbastanza: avere un corpo è quanto di più bello possa mai capitare." Dopo il processo e il giudizio di Pilato, Gesù trascorre la sua ultima notte in cella, profondamente afflitto dalle incredibili testimonianze dei suoi miracolati. Nello spazio-tempo creato dalla penna di Amélie Nothomb prende vita questo romanzo in prima persona in cui la figura più universalmente nota al mondo occidentale, ma anche la più oscura, racconta di sé sulla soglia della propria morte. Ne viene fuori una preghiera urlata come un tributo alla vita, come un inno alla fragilità dell'umano, alla gioia del corpo, all'abbandono dei sensi, alla paura, alla sofferenza, alla compassione, a quella strana cosa che si chiama amore
.

La Nothomb non si limita a riscrivere il Vangelo ma ci mostra la versione più umana di Cristo
Ci presenta un Gesù spaventato dal dolore, triste e amareggiato per le testimonianze contro di lui, contrariato per la presenza di sua madre … 
E' un libro "sconvolgente" che non vuole scandalizzare il lettore, ma vuole avvicinare ognuno di noi al proprio corpo attraverso il quale ci muoviamo, compiamo azioni. E Gesù, con la sua "sete" ce lo ricorda. Un libro che consiglio davvero. Da leggere senza pregiudizi. Ma da leggere sicuramente.

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