Haiku


Lo haiku è un componimento poetico nato giapponese nel XVII secolo solitamente composto da tre versi per complessive diciassette more.

Cos’è una mora? Per mora nella metrica classica si intende l’unità di misura della durata delle sillabe ed è differente da una sillaba, anche se spesso vengono messe sullo stesso piano. Una sillaba, in realtà, può contenere anche due more.

Lo haiku è composto da una manciata di parole, in cui ciò che è fondamentale non è quello che viene detto ma il non detto. Sono componimenti dell’anima che raccontano molte cose, ad esempio l’emozione legata alle stagioni oppure la precaria esistenza umana.

Ci sono delle regole da seguire quando si vuole comporre uno haiku. Possono sembrare difficili da scrivere, ma la verità è che chiunque può avvicinarsi a questa forma di poesia con poche, semplici e fondamentali regole. 

Innanzitutto non è necessario un titolo. Devono essere 3 versi, 17 sillabe suddivise secondo la struttura 5-7-5 . Il discorso delle sillabe, comunque, è una trasposizione in italiano poiché in giapponese non sono le sillabe che si contano ma gli onji, ovvero i segni grafici dell’alfabeto giapponese. Un haiku scritto in giapponese è formato da 17 onji. Inoltre deve avere un riferimento a una delle quattro stagioni dell’anno; riferimento che può essere diretto, inserendo direttamente il nome della stagione, oppure indiretto, cioè intuibile da colui che legge.

Alla festa di Tanabata alla quale ho partecipato ad inizio luglio ho comprato una sciarpina dipinta a mano, comoda per i miei problemi di cervicale.

E' dipinto uno haiku. E la signora che me l'ha venduta me l'ha tradotto così:

 淡如熏 - Tan naru koto kumo no gotoshi

Sempre in movimento
come una nuvola
senza angoscia

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