
Ci provo. Partecipo anche io e sponsorizzo ;)
Il premio sarà un fantastico set della tupperware: composto da bicchiere succhietto in silicone, piatto con supporto a ventosa e posate bimbo.
Se vincessi... sarebbe contenta Sofia ;)
Regalo di compleanno dello scorso anno di mio marito, ho aspettato che si sgonfiasse l'effetto mediatico e ho resistito alla tentazione di vedere il film. Non volevo farmi influenzare troppo.
L'inizio del libro è un po' lento ma serve a costruire la storia e a delineare i personaggi, ho fatto fatica a stare dietro a tutti i nomi della famiglia Vanger.
Però subito dopo la storia si infiamma ed è un crescendo continuo di emozioni e colpi di scena.
Una lettura da cui si riesce difficilmente a staccarsi, a parte le ultime pagine, per leggere le quali ho faticato di nuovo. I personaggi sono tutti ben delineati e descritti.
La vera protagonista è Lisbeth, ragazza controversa e forte della quale non si può non rimanere incantati, soprattutto se contrapposta all'altro protagonista, il giornalista Mikael Blomkvist che in certe occasioni mi ha lasciato perplessa con i suoi comportamenti.
In definitiva un libro che ...mi ha tenuta sveglia per ben due notti :)
Bello ed emozionante.
Il dramma dell'11 settembre visto con gli occhi di un bambino, Oskar del quale non è possibile non innamorarsi.
E' toccante la descrizione di Oskar, la sua disperazione per aver perso il padre e non sapere come, il chiedersi se si è lanciato giù dalla Torre o se è bruciato vivo in quell'inferno.
Ammetto che all'inizio mi sono trovata spiazzata davanti all'originale impaginazione o all'alternarsi di voci narranti, con flashback nel passato dei nonni, nella Germania nazista.
E' il primo libro che leggo di Foer: Grande!!!!!
Il suo è un linguaggio fatto di immagini, non si limita a raccontarti una storia, cerca di fartela sentire addosso e nelle ultime pagine sembra di trovarsi con Oskar e "l'inquilino" a fare quello nessuno riuscirebbe a fare.
Ed è toccante come quest'autore presenti un doppio distacco proprio grazie alle vite dei personaggi.
Quello sconvolgente di Oskar dall'adorato padre, improvviso e doloroso e quello ugualmente doloroso di un padre troppo spaventato dalla vita dal proprio figlio, ancora nel grembo della madre, e per il quale le uniche parole che riesce ancora a trovare si perdono fra le pagine di decine e decine di lettere mai spedite.
Breve romanzo che racconta una storia d'amore, una storia ai lmiti del credibile.
Nonostante non abbia apprezzato molto il libro per la sua trama l'ho trovato molto introspettivo, intimistico e che lascia molto su cui riflettere.
Il dolore per la morte della madre del piccolo Arthur che ritorna prepotente all'apertura della sua casa, il "rileggere" la vita della madre con occhi da adulto sono temi importanti, che l'autore poteva forse esplicare meglio. Così come il tema dell'eutanasia, solo accennato.
Ma forse se avesse trattato approfonditamente quest'argomento il romanzo non sarebbe stato "la fiaba d'amore" che invece è.
Isabel Allende non mi ha mai deluso.
E anche questa volta è così.
Un'isola sotto il mare è il posto che tutti vorremmo raggiungere: un luogo dove non c'è dolore e non ci sono sofferenze. Un posto che vorrebbero raggiungere anche tutti gli schiavi neri che vivono nelle piantagioni di Saint Domingue, l'attuale Haiti.
Personaggio principale, come in tutti i libri della Allende è una donna, un'eroina. In questo romanzo è Tetè.
La sua storia comincia a 9 anni quando viene venduta come schiava e proseguirà tra varie vicissitudini fino alla maturità. Nel mezzo la storia di Haiti, la rivoluzione degli schiavi e i primi segnali della politica abolizionista che arriverà solo in seguito.
Teté come tutte le eroine della Allende non ha una vita semplice, ma una vita di lotta, fin da bimba.
Lotta contro il suo padrone, un uomo bianco e libero, che la violenta in continuazione e la rende madre due volte.
Lotta contro la società che la condanna perchè donna e soprattutto mulatta.
Lotta per amore. Per amore dei figli e per amore di Gambo, suo unico e grande amore.
La sua vita sarà segnata dalla sofferenza, fino all'ultima pagina del romanzo. Ma lei non si lascerà mai abbattere dal dolore e andrà sempre avanti.
"Perchè la sua z'etoile, la sua stella, brilla anche quando la notte è nuvolosa"
Per questo ho adorato questo libro e Tetè.
Anche quando tutto è nero, quando tutto ci sembra insormontabile, dobbiamo seguire la nostra z'etoile che brilla nel cielo.
Dopo tredici anni di onorata messa in onda, è minacciato di chiusura "Per un pugno di libri", l'unico spazio espressamente dedicato ai libri sulle reti Rai.
Si tratta del programma trasmesso su Rai3 la domenica pomeriggio condotto da Neri Marcorè affiancato dal giornalista e critico letterario Piero Dorfles.
A dichiarare la notizia è il neodirettore di Rai3 Di Bella che inizia il suo mandato eliminando proprio i programmi storici della rete.
Forse possiamo ancora evitare l'ennesima violenza alla cultura proteggendo questa piccola oasi di televisione intelligente, interessante, sana e divertente che da oltre un decennio appassiona e avvicina alla lettura migliaia di spettatori di tutte le età!
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http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-la-trasmissione-per-un-pugno-di-libri-rai3/860