I libri di aprile

Settelibri nel mese di aprile. Alcuni da sola, alcuni con le mie amiche del GDL.

I libri letti ad aprile sono:

1. Cometa sull'Annapurna di Simone Moro
2. Tempi glaciali di Fred Vargas
3. Con tanto affetto ti ammazzerò di Pino Imperatore
4. Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol
5. La gabbia dorata di Camilla Läckberg
6. La segretaria di Renée Knight
7. Il mio cane del Klondike di Romana Petri

Per il nostro 31^ GDL abbiamo letto tutte insieme: Cometa sull'Annapurna di Simone Moro. Non è la prima volta che leggiamo un libro "di montagna". E' un argomento che ci affascina molto.

Simone Moro è un alpinista d’alta quota. In questo libro, il primo che scrive, vuole raccontare la spedizione sull’Annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto miracolosamente sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto precipitare per 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita e che cosa significa per lui raggiungere la vetta. Ci racconta le sue esperienze, le sue paure, i suoi dubbi e la grande, indimenticabile amicizia con Anatolij Bukreev, il grande alpinista kazako morto sull’Annapurna. Perché erano lì in pieno inverno? Come mai avevano deciso di affrontare quella parete in una stagione così ostile? Quale era il loro obiettivo? Simone racconta, descrive, spiega. Ci fa sentire il freddo e la stanchezza e poi la solitudine e la disperazione della sua discesa dopo la valanga, con le mani ferite e inutilizzabili, i tendini recisi, e la sensazione di non farcela. Ma il vero dolore Simone lo prova quando non può più sperare nella salvezza dei suoi due compagni. Il suo racconto è però un inno alla montagna e a quell’amico che sarà sempre vivo nel suo cuore.

Per staccare dall'atmosfera montanara ho chiamato il mio amico Adamsberg. L'ho già detto che adoro il commissario? Da sola ho letto Tempi glaciali di Fred Vargas. Li sto centellinando i libri della Vargas con il commissario Adamsberg. Ne leggo uno ogni tanto, quando ho voglia di incontrare un vecchio amico.

Una caccia ai fantasmi tra demoni e strane leggende. Dai ghiacci d'Islanda alla Rivoluzione francese. Il nuovo caso per il commissario Adamsberg e la più stravagante armata dell'Anticrimine parigina. Si è mobilitata tutta l'Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi sul caso dei due apparenti suicidi. Il coltissimo capitano Danglard, grande estimatore di vino bianco, l'energica Violette Retancourt, lo specialistica in pesci d'acqua dolce Voisenet. Ma soprattutto lo svagato, irresistibile, "spalatore di nuvole", il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia col ritrovamento di due corpi e la scoperta di uno strano simbolo scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Ma come sempre accade nelle storie di Fred Vargas, questo non è che l'avvio di una avventura che finirà per snodarsi in mezza Europa tra una balzana setta di adepti della Rivoluzione francese e una gita in Islanda finita in tragedia.

Il terzo libro che ho letto è Con tanto affetto ti ammazzerò di Pino Imperatore. Se non l'avete fatto vi consiglio di leggere, sempre dello stesso autore Aglio, olio e assassino. Un libro carinissimo.
Come quest'ultimo del resto. Pino Imperatore è una sicurezza. Mi fa sentire a casa. Leggere il suo libro è come essere a Napoli, con le sue descrizioni e le sue storie mi sento meno lontana...

A Villa Roccaromana, una delle dimore marine più affascinanti di Posillipo, si festeggia il novantesimo compleanno della baronessa Elena De Flavis, la cui nobiltà d’animo è riconosciuta in tutta Napoli. L’ispettore Gianni Scapece, tra gli invitati insieme al commissario Carlo Improta, si gode la serata e la conoscenza di Naomi, incantevole nipote della padrona di casa. Tutto scorre con piacevolezza finché qualcuno decide di mettere in scena il finimondo: proprio quando un tenore attacca a cantare Nessun dorma, molti dei presenti iniziano a perdere i sensi, uno dopo l’altro. Nella gran confusione che segue, la baronessa scompare insieme al suo maggiordomo cingalese Kiribaba. Un rapimento? Un suicidio? Un tragico incidente? Il mistero prende una brutta piega quando Scapece e Improta incontrano i tre figli della baronessa, per nulla sconvolti dall’accaduto e interessati piuttosto alla spartizione dell’eredità. È l’inizio di una complicata indagine tra i rancori, le gelosie e le meschinità che a volte distruggono i legami familiari; ma per fortuna l’ispettore e il commissario saranno spalleggiati da un’altra famiglia, quella dei Vitiello e della trattoria Parthenope, fonte inesauribile di buonumore e di trovate geniali. In un susseguirsi di colpi di scena ed episodi esilaranti, Pino Imperatore ci conduce in una vicenda emblematica di ciò che può diventare la vita: una delizia, se trascorsa con chi amiamo e facendo del bene al prossimo, o un inferno, se ci lasciamo avvelenare dal denaro e dall’egoismo.

La mia amica Elena mi aveva consigliato di leggere Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol. Era nella mia wish list da tempo. Quindi, siccome lei raramente sbaglia un libro, l'ho cominciato.

Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita. Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.

Una storia bella e dolce. Tutti dovrebbero leggerlo e capire quanto c'è dietro un bimbo con la sindrome di Down, dietro alla sua famiglia. Tutti dovremmo imparare qualcosa leggendo questo libro.

Mi piace molto la scrittrice svedese Camilla Läckberg. Ho letto tutti i suoi libri. Ad aprile è usicto il suo ultimo romanzo: La gabbia dorata. Non potevo lasciarmelo sfuggire.

Faye sembra avere tutto. Un marito perfetto, una figlia adorabile e un lussuoso appartamento nel quartiere più elegante di Stoccolma. Ma, al di là della superficie scintillante, è una donna tormentata dai ricordi legati al suo oscuro passato a Fjällbacka, una donna che sempre più si sente prigioniera di una gabbia dorata. Un tempo era forte e ambiziosa. Poi è arrivato Jack, il marito, e lei ha rinunciato alla sua vita. Jack non è un uomo fedele, però, e quando Faye lo scopre, il suo mondo va in pezzi. Non le resta più niente, è distrutta. Fino al momento in cui decide di passare al contrattacco e di vendicarsi in modo raffinato e crudele... Faye non è certo la prima donna al mondo a essere stata umiliata dal marito, trattata come una stupida e costretta a lasciare il posto a una più giovane e piacente. Ma per lei è arrivato il momento di dire basta: «Unite siamo forti, non ci rassegneremo mai più al silenzio.»

Secondo me non è classificabile tra i suoi migliori. Se potete leggetevi i primi libri di questa autrice, decisamente meglio! Uno che mi è piaciuto molto è "Tempesta di neve e profumo di mandorle".

Mi sono trovata tra le mail una recensione di un libro che mi ispirava tanto: La segretaria di Renée Knight. La recensione era fantastica, e presa da un peirodo di insonnia l'ho letto in un paio di notti (in bianco!!)

Christine Butcher. È la tua segretaria, o personal assistant come si dice oggi. Ti fidi di lei. Da più di dieci anni accompagna le tue febbrili giornate in ufficio, controlla la tua agenda, e forse conosce anche te, la bella, famosa Mina Appleton, meglio di quanto tu stessa ti conosca. Caffè fino a mezzogiorno, tè nel pomeriggio, e dopo le sei nient'altro che whisky: la tua segretaria non sbaglia mai. Come faresti senza di lei? Christine è insostituibile: in questi anni, mentre prendevi in mano la guida del tuo impero di supermercati eliminando per sempre tuo padre, lei era lì. Qualche passo dietro di te, silenziosa come un topo, attenta a notare ogni cosa. Ogni segreto sussurrato, ogni informazione scambiata, ogni sguardo carico di significati. Tu le sei grata, davvero.
Eppure, ogni tanto, ti si affaccia nella mente un pensiero. Fin dove arriva la lealtà di Christine Butcher? Quale prezzo ha la sua dedizione? Fino a che punto ognuno dei tuoi sporchi segreti sarà al sicuro con lei?

Perché forse, senza volerlo, in tutti questi anni non hai capito chi è davvero la tua segretaria. Forse l'hai sottovalutata. E adesso… sei pronta ad affrontare Christine Butcher?

Le notti in bianco non sono mai buone. Questo libro mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Per anni sono stata segretaria di una persona. Come Christine sono stata più una "tuttofare indispensabile" che una "semplice" segretaria. Che cosa spinge le persone a fare quello che ha fatto lei? Avrei potuto essere al suo posto. Per un po' mi sono trovata nelle sue stesse condizioni, ma ho avuto la forza e la volontà di lasciare tutto, prima di farmi coinvolgere troppo.

Elena (cosa leggerei senza di lei??) mi ha consigliato anche un altro libro: Il mio cane del Klondike di Romana Petri.

Lei è una giovane insegnante alle prese con un lavoro precario, lui uno di quei cani portati a casa per compiacere un bambino subito dopo il rientro dalle vacanze e poi, l'anno successivo, buttato in strada con un collare d'acciaio che nel frattempo si è fatto un po' stretto. In una afosa giornata di settembre, una di quelle che aspettano una pioggia già in ritardo, i due si incontrano. Osac, il cane, è riverso a terra contro il marciapiede, più morto che vivo. Lei, la donna, sta per salire in macchina, ma quando lo nota, si ferma e decide di prenderlo con sé. Il loro incontro sembra scritto nel destino, ma Osac non è un cane come gli altri. Ingombrante, indisciplinato, scontroso e selvatico, è senza mezze misure e sembra arrivare direttamente dal selvaggio Klondike. Non è, tuttavia, un cane da slitta. È uno di quei cani indomabili che vivono sempre fuggiaschi, che sentono il «richiamo della foresta» e faticano a lasciarsi addomesticare. Il terrore dell'abbandono si è riversato nei suoi occhi, dandogli un'aria forsennata, infernale. Un animale primitivo che non riesce ad accettare interferenze nel rapporto esclusivo e assoluto che instaura con la sua salvatrice, amata in modo morboso, senza riserve. Fino a quando la notizia di una gravidanza inaspettata stravolgerà, nuovamente, la sua vita. Dopo aver dato voce alla figura del padre ne "Le serenate del Ciclone", Romana Petri torna a raccontarsi attraverso gli occhi di un altro «gigante» buono: il selvaggio Osac, un cane che, con la sua furia ribelle, sembra uscito da un libro di Jack London.

Non so dove Elena trovi dei romanzi così interessanti. Deve avere anche lei una buona rete di "spacciatori di libri"!!! Se avete o avete avuto un cane non potete non leggere questo libro. Osac diventerà, nonostante tutto, il vostro migliore amico. Vi sembrerà di averlo in casa con voi. Di vederlo ovunque e di sentirlo ululare nella notte. E, alla fine, sentirete davvero la sua mancanza.

Ora sto leggendo altri due libri: Chiamate la levatrice di Jennifer Worth per il nostro 32esimo GDL e poi Terre rare di Sandro Veronesi. Dovrebbe essere il seguito di Caos calmo, un libro che mi piacque molto, regalo di un caro amico.


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