L'acqua di San Giovanni

Quest'anno mi sono ricordata in tempo e non mi sono lasciata sfuggire la preparazione dell'acqua di San Giovanni.

La tradizione ha radici storiche antiche. Il 24 giugno è il giorno in cui viene celebrato San Giovanni Battista, patrono di Firenze; è evidente il richiamo al ruolo purificante dell’acqua.
Con il passare del tempo questa tradizione ha assunto un particolare ruolo nell’attrarre ricchezza, fortuna, amore a chi la prepara e la mattina del 24 ci si lava mani e viso. E se avanza va regalata e chi la riceve deve usarla entro la giornata del 24. 

La sera del 23 giugno, in un contenitore, meglio se di vetro o di rame. vanno messi a macerare fiori di stagione. La tradizione vuole, infatti, che le erbe debbano essere colte la sera stessa del 23, dopo il tramonto, per poi essere messe subito in infusione. La selezione di fiori ed erbe deve essere spontanea: ognuno può scegliere cosa usare.

Io ho preso petali di ibiscus, petali di orchidee, qualche fiorellino di campo di cui ignoro il nome e qualche fiorellino piccino di Kalanchoe.  

Ho lasciato tutti i fiori a mollo all’aperto tutta la notte di San Giovanni. Importante è lasciare la bacinella all’aperto, proprio perchè, secondo tradizione, in questo modo anche la rugiada del mattino può essere assorbita.
Al mattino ci si lava il viso e le mani con questa acqua profumata. 
Sarà vero? Sicuramente no, ma perchè non sognare un pochino?

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