Letture di gennaio 2024

Diciamo che l'anno di letture non è iniziato  proprio bene.

Questi i libri letti a gennaio

1) Le aquile della notte di Alice Basso 

2) 108 rintocchi di Keiko Yoshimura 

3) Tutto è qui per te di Fabio Volo 

4) Apeirogon di Colum McCann 

5) Gli aerostati di Amélie Nothomb



Le aquile della notte di Alice Basso 3/5

L'anno non è iniziato bene con le letture.
Ma sciocca io a continuare. Già l'ultimo libro della Basso mi aveva un po' deluso, ma ho voluto insistere e ho continuato la serie di Anita Bo. Oramai l'ho cominciata e la finisco ma... questo, per me, non è un gran che. Si legge bene, come tutti, ma l'ho trovato lento e meno coinvolgente. Forse perché ora, conoscendo i personaggi, mi aspetto certe uscite e a volte "le penso" prima di leggerle. Ho letto da qualche parte che presto ci sarà l'ultimo della serie. Speriamo...  


108 rintocchi di Keiko Yoshimura 4/5 

Quando non c’è scelta, quando non si può neppure decidere se andare o restare, la libertà non serve a niente”.

Questo libro è una vera e propria carezza, che porta un sentimento di pace che ti resta addosso per molto tempo. Secondo la religione buddhista 108 sono le passioni umane da cui liberarsi per raggiungere il Nirvana: 107 rintocchi prima della mezzanotte del 31 dicembre, uno subito dopo.
Il protagonista è Sohara, nato in una piccola isola giapponese giusto allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno. Dopo qualche anno trascorso a Tokyo, ritorna sulla sua isola e si "inventa" il lavoro di aggiusta-tutto della comunità dove vive. E' una storia di una delicatezza incredibile, che mi ha permesso di conoscere meglio le antiche tradizioni orientali. Mi ha fatto capire il potere che ha la gentilezza. Unico neo, la fine. Ho letto tanto giapponese ultimante e un po' ho imparato a capire il loro modo di pensare e di agire. Ecco: la fine l'ho trovata un po' troppo scontata. Questo è il motivo delle quattro e non 5 stelle.  


Tutto è qui per te di Fabio Volo 3/5

Era tanto che non leggevo un libro di Fabio Volo.
Ma sto leggendo anche Apeirogon che devo leggere a piccoli pezzi, perchè troppo doloroso e avevo bisogno di leggere qualcosa di "leggero".
E' un libro piacevole da leggere, ma secondo me c'è troppo: relazioni interrotte, legami spezzati, rapporti con la madre, possibili rapporti tra generazioni, sogni irrealizzati. Avendo un marito sommelier ho apprezzato molto il personaggio di Luca che lavora nel mondo del vino, beve buon vino e spesso accosta il vino a cose e persone. Però la "piacevolezza" del libro si ferma lì.


Apeirogon di Colum McCann 4/5

L'apeirogon è un poligono con un numero infinitamente numerabile di lati. E' stata la prima cosa che ho scoperto in questo libro. 
Mi sono chiesta il perché di un titolo così particolare e solo alla fine sono riuscita a comprenderlo.

Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, ai checkpoint, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. Come l’Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un’unica terra. Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia irrimediabilmente quando Abir, di dieci anni, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Due tragedie speculari, una stessa perdita insanabile che permette a Bassam e Rami di riconoscersi, diventare amici per la pelle e decidere di usare il loro comune dolore come arma per la pace
.

Il libro è diviso in 1001 capitoli, a volte lunghi, a volte di una sola frase o anche di una sola foto. In questo modo l'autore analizza ogni lato, ogni punto di vista soprattutto quello dei due padri. E' uno stile molto particolare che però alla lunga mi ha reso difficile la lettura. Sicuramente non è un libro facile, come ho già scritto l'ho dovuto leggere a pezzi. Smadar ha l'età di mia figlia e l'idea di come vivono questi bambini mi fa venire i brividi. Però un po' mi ha aiutato a capire perchè quella parte di mondo è ancora oggi teatro di scontri violenti.
Mi ha fatto tornare in mente un altro libro, letto da ragazzina, in prima o in seconda media, "Shalom" di  Clara Costa Kopciowski in cui si raccontava l'amicizia tra un bimbo israeliano e di un bimbo palestinese.
E' un un libro duro, difficile, ma di cui consiglio la lettura.


Gli aerostati di Amélie Nothomb 4/5

Ange è una studentessa che un giorno, per racimolare qualche soldo, decide di dare ripetizioni a Pie, un ragazzo in difficoltà. Ma deve i fare i conti con il padre onnipresente e autoritario che vuole controllare tutto e tutti, figlio compreso.

Pie vive in una famiglia difficile ma, grazie ai consigli di Ange, riesce a scoprire la magia della lettura e la possibilità di conoscere nuovi mondi attraverso i romanzi. Ange, studentessa fuori sede, sembra sicura di sé, ma in realtà è una ragazza sola e senza amicizie. Il colpo di scena finale, che non svelo, mi ha lasciata ad occhi spalancati.
Sicuramente non è tra i migliori romanzi della Nothomb, ma come sempre la scrittrice non è mai scontata e prevedibile e le sue descrizioni aprono e creano mondi interi in poche pagine.

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